Cosa succede in una delle mie classi di strumento per bambini?
Tutto quello che non ti aspetti!
Entrando nella stanza vedresti bambini che corrono a ritmo di musica. Foulard, giochi musicali, il nascondino, nastri colorati. E poi tanti strumenti che passano per le manine in cerchio.
Libertà di provare e di scegliere
Avendo studiato in conservatorio, prima di diventare insegnante di musica Gordon avevo sperimentato un solo modo di imparare a suonare.
Quello della didattica tradizionale, fatto di lezione su un unico strumento, ore di solfeggio e lettura degli spartiti, memorizzazione. Tutte cose che, per un bambino delle elementari, sono noiose e in più costano un’enorme fatica.
Io mi ritrovai in mano un violino e per fortuna fu amore. Però mi ricordo tanti compagni di scuola che dopo un po’ hanno abbandonato la chitarra, il violino o il pianoforte perché non era lo strumento giusto per loro.
A partire dai sei anni, i bambini sono pronti per iniziare a suonare uno strumento. Ma non sono sempre pronti a scegliere LO strumento che li accompagnerà per la vita.
Per questo, il metodo Gordon offre la massima libertà di esplorare.
Le classi di strumento sono in piccoli gruppi (4-5 allievi) e nella stanza ci sono violino, pianoforte, ukulele, xilofono, tamburelli, flauti, … I bambini suonano insieme, si scambiano gli strumenti, sperimentano.
Qualcuno si appassiona a uno strumento in particolare da subito ma la maggior parte fa quello che fanno normalmente i bambini a quell’età. Provano cose diverse per capirle, e capire cosa piace a loro.
Cosa si fa nel primo corso di strumento musicale
Nella didattica tradizionale, si parte dallo spartito e dalla tecnica per arrivare a capire come suona lo strumento musicale.
Il primo corso di strumento non fa eccezione. Il bimbo a sei anni entra in aula e viene messo davanti a un foglio pieno di segni che non conosce. Gli viene chiesto di imparare a leggere questi simboli e a usarli per suonare. Se riesce va avanti altrimenti si scoraggia, pensa di essere negato e lascia perdere.
Nei corsi Gordon invece, si parte dalla musicalità per poi arrivare a sviluppare la tecnica.
La Music Learning Theory prevede che il percorso di apprendimento musicale segua quello dell’apprendimento naturale del linguaggio, che si sviluppa in quattro fasi definite:
La didattica classica ribalta il processo naturale di apprendimento. Richiede infatti che il bambino impari a leggere la musica prima ancora di aver elaborato un pensiero musicale, e persino prima di aver sperimentato con l’ascolto modi diversi di fare musica.
Quello che succede quindi è che i bambini memorizzano i nomi delle note e imparano come riprodurle con uno strumento ma non hanno davvero interiorizzato i concetti di suono, intonazione, ritmo, armonia. E in ogni caso riescono a farlo solo con grande fatica, perché a sei o sette anni sono troppo piccoli per imparare solo attraverso concetti astratti.
Nei corsi strutturati secondo la MLT invece:
- Si inizia con l’ascolto e dall’esplorazione del suono attraverso il corpo e il movimento.
- Si passa all’elaborazione del pensiero musicale. Diamo i nomi ai suoni e alle strutture musicali che i bambini hanno già avuto modo di conoscere e comprendere.
- Si continua con la comunicazione verbale della musica, attraverso il canto.
- Per finire, si arriva alla comunicazione scritta quindi alla lettura dello spartito.
Nel primo corso di strumento con il metodo Gordon si lavora su concetti musicali complessi come ad esempio:
- Intervalli e tempo
- Strutture metriche
- Fraseggio
Sono le stesse cose su cui si lavora nella didattica tradizionale. La differenza è nel processo, che per i bambini fa un’enorme differenza.
Con una didattica che segue i modelli naturali di apprendimento, l’avvicinamento allo strumento è graduale, dolce, naturale e molto più piacevole e stimolante. Lo studio della tecnica non è il punto di inizio ma è la parte di un processo a servizio della musicalità.
In gruppo per imparare senza ansia
Tanti genitori mi chiedono se un corso di strumento in gruppo è efficace come una lezione individuale per i bambini.
La risposta può sorprendere: lo è ancora di più.
A sei anni, i bambini non imparano più soltanto dagli adulti del cuore o da una figura di riferimento come un insegnante. Imparano anche dal gruppo dei compagni, la loro prima comunità.
Attraverso le attività ludico-didattiche di gruppo, il potenziale di apprendimento si moltiplica perché i bambini possono sperimentare l’armonia che si produce suonando insieme. Imparano a sentire e comprendere la musica in modo più profondo.
Inoltre possono ascoltarsi e ascoltare gli altri, confrontarsi e mettersi alla prova senza ansia da prestazione. Secondo la MLT non ci sono giudizi o voti, ogni bambino o bambina impara al proprio ritmo e attraverso la collaborazione con gli altri.
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