4-5 anni: troppo presto per suonare uno strumento?

30 Aprile 2024
Bambini che giocano con foulard a ritmo di musica

Crescere con la musica, passo dopo passo

Quando un genitore mi chiede se un bimbo o una bimba a 4 anni sono pronti per iniziare a studiare uno strumento, rispondo con un no gentile ma fermo.

A quell’età i bambini sembrano fare passi da gigante giorno dopo giorno, è una scoperta continua. Con l’ingresso nella scuola d’infanzia i ritmi in famiglia cambiano e loro iniziano a fare le prime esperienze di autonomia.

C’è il primo distacco graduale dai genitori, iniziano a formare un rapporto più stretto con i coetanei. Si mettono in moto tante cose, è una fase delicata della crescita per loro e anche per noi che dobbiamo mandare giù le prime ansie e il fatto che il nostro piccolo sta imparando a muoversi fuori dalla sicurezza del nido.

A partire dai tre anni e mezzo, i bambini iniziano ad acquisire via via più consapevolezza di sé e del mondo. Imparano in fretta. Se hanno un’attitudine musicale sviluppata, viene naturale pensare che sia il momento per avviarsi allo studio di uno strumento. Invece è troppo presto.

Cosa serve per poter suonare uno strumento

Molti bambini intorno ai quattro o cinque anni sperimentano l’attrazione verso gli strumenti musicali. Qualcuno mostra una preferenza ma la maggior parte è in generale attratta dall’incanto dell’oggetto magico che produce musica.

A quest’età, devono essere liberi di esplorare, provare, scoprire. Nelle lezioni io suono tantissimo per i bambini, il violino e l’ukulele, flauto e tamburelli e faccio ascoltare ritmi e melodie creati con altri strumenti. E se i piccoli vogliono divertirsi con il pianoforte di casa o gli strumenti che trovano in classe ben venga.

Però non sono ancora in grado di apprendere la musica attraverso lo strumento musicale. Ciò che possono fare con lo strumento è una pura imitazione di ciò che fanno gli adulti. Non sanno ancora capire il significato della musica attraverso l’azione di suonare.

C’è un altro aspetto che non viene considerato nelle lezioni di strumento tradizionali. Per poter suonare qualsiasi cosa occorre una buona coordinazione motoria oltre al senso del ritmo e della melodia, che a 4-5 anni si stanno ancora sviluppando.

Mettere uno strumento in mano a un bambino prima che abbia consolidato queste competenze è controproducente. È come chiedergli di leggere un romanzo prima di aver imparato l’alfabeto.

A quest’età i bambini iniziano a capire se sono o non sono in grado di fare qualcosa. È se si sentono incapaci o in ansia perché non riescono a svolgere gli esercizi, possono anche arrivare a rifiutare la musica.

Secondo il metodo Gordon, l’età giusta per iniziare a suonare uno strumento è dai sei anni in su. Perché bruciare le tappe e rischiare di togliere ai tuoi figli il divertimento e la gioia della musica?

Lezioni di musica 4-5 anni: cosa si impara

Tanti studi hanno dimostrato che in questa fase della vita l’apprendimento musicale avviene attraverso l’esplorazione spazio-temporale, il corpo e la voce.

Nel metodo Gordon, i corsi di musica sono studiati per seguire lo sviluppo cognitivo naturale del bambino, aiutandolo a sviluppare il proprio potenziale musicale innato con meno sforzo. Nelle lezioni quindi ci si concentra sullo sviluppo delle competenze musicali fondamentali per poter imparare poi a suonare uno strumento, cantare o divertirsi con la musica:

  • Coordinazione tra respiro, movimento e voce.
  • Senso del ritmo e della melodia.
  • Intonazione.

La differenza rispetto a un corso tradizionale con lezioni frontali è che affrontiamo queste aree nel modo che permette ai bambini di apprendere nel modo più immediato e profondo: attraverso il movimento del corpo e la voce.

A quattro o cinque anni, i bambini sono in grado di elaborare i concetti in modo più complesso e di interagire consapevolmente con il contenuto musicale. Le lezioni diventano più articolate con l’aggiunta di attività ludico-didattiche guidate che aiutano i bambini a sperimentare la musica e a sviluppare la coordinazione motoria.

  • I bambini esplorano l’interazione tra musica e voce senza parole. Le chiamo lezioni pam-pam perché creiamo i ritmi e le melodie con sillabe neutre, così i piccoli possono concentrarsi solo sulla musicalità senza essere distratti dai significati verbali.
  • I bambini scoprono l’interazione tra movimento e musica in forma libera e spontanea. Non ci sono coreografie preimpostate o sequenze di movimento stereotipate. Imparano a percepire, riconoscere e seguire un ritmo facendo ciò che sanno fare meglio a quell’età: sperimentare senza ansia o paura del giudizio.
  • Le attività musicali prendono vita da ciò che i bambini fanno spontaneamente quando ascoltano musica. Un’insegnante Gordon deve saper cogliere l’ispirazione, perché così i bambini diventano veri protagonisti di lezioni sempre diverse e stimolanti.

Le attività musicali guidate hanno l’aspetto del gioco, per aiutare anche i più timidi o timorosi a uscire dal guscio. Però si impara sul serio, allenando senso del ritmo, intonazione e coordinazione.

Il gioco per superare i “no” e sviluppare l’autonomia

Nelle lezioni per bambini di quest’età, l’elemento del gioco è fondamentale per aiutarli a imparare divertendosi e senza frustrazione.

A differenza dei più piccoli, a 4-5 anni un bambino è in grado di capire se sta intonando la stessa nota dei compagni o se il pattern ritmico che ha riprodotto battendo le mani è uguale a quello mostrato dall’insegnante.

Se si rende conto di non saper fare qualcosa o di aver sbagliato, può smettere di rispondere agli stimoli musicali o rifiutarsi di fare qualcosa. Questi “no” non sono capricci. Sono il segno che il bambino ha acquisito più consapevolezza di sé, è un enorme step di crescita.

È il suo desiderio di autonomia che si fa strada e nel metodo Gordon è visto come una parte normale dello sviluppo del bambino.

I corsi 4-5 anni sono anche i primi in cui i bambini partecipano senza adulti del cuore, proprio per accompagnarli in questa fase di primi distacchi e nuove scoperte.

Dopo aver fatto musica con mio figlio dai suoi primi mesi, lasciarlo andare a lezione da solo mi ha fatto scendere una lacrima ma mi ha anche reso orgogliosa. Da un lato non avrei voluto perdere quel momento speciale e solo per noi. Dall’altro sapevo che per lui era arrivato il momento di fare i primi passi in autonomia.

Attraverso il gioco e la relazione con il gruppo, i bambini si sentono protetti e liberi di imparare senza paura del giudizio.

Giocare con i compagni, fare musica insieme, battere i piedi o le mani a ritmo, esplorare l’effetto del suono nel corpo, usare la voce. Sono cose che non preparano solo a suonare uno strumento musicale. Li aiutano a crescere.

Come insegnante è forse l’età più difficile. I bambini sono imprevedibili, ti spiazzano con i loro “no” ma anche con le loro idee spontanee che diventano attività musicali e divertimento. Quando impari a conoscerli e a co-creare con loro, le lezioni diventano meravigliose, un momento di gioia pura e allegria per tutti.

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Erica Nastasia

Erica Nastasia

Mi chiamo Erica e sono un’insegnante di musica freelance. Nel mio spazio musicale che si trova a Magenta, in provincia di Milano, ho scelto di offrire corsi di musica per bambini. Aiuto i piccoli ad apprendere la musica in modo naturale, divertente e consapevole, attraverso un approccio in cui l’adulto è il primo modello di musica e il bambino apprende all’interno di una relazione. Scopri di più…

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