Alla scoperta degli strumenti musicali

30 Giugno 2024
Strumenti musicali sul pavimento

L’ultimo anno della scuola d’infanzia è importante per lo sviluppo delle competenze musicali dei bambini ma è anche un periodo delicato, di transizione.

Intorno ai 5 anni i bambini iniziano a sviluppare modalità relazionali e di pensiero “da grandi” ma la maggior parte dell’apprendimento avviene ancora attraverso la sperimentazione, non sono ancora pronti ad assorbire concetti complessi soltanto attraverso le spiegazioni.

Sono però perfettamente in grado di esplorare gli strumenti musicali, provare a suonare, capire se un certo strumento piace ed è adatto a loro.

Secondo la Music Learning Theory, l’apprendimento musicale segue lo sviluppo naturale del bambino. Per questo le classi di musica Gordon per bambini di 5-6 anni non impongono la scelta di uno strumento né di “imparare a suonare” come avviene nella didattica tradizionale.

In questo anno speciale ed emozionante, i bambini scoprono la gamma degli strumenti musicali e si preparano a una scelta consapevole mentre sviluppano le competenze per affrontare con serenità il primo corso di strumento.

Scegliere lo strumento musicale in libertà

Nelle classi Gordon di preparazione, i bambini imparano a conoscere tutta la gamma degli strumenti musicali – a tastiera, a fiato, a percussione, ad arco – attraverso l’ascolto e la sperimentazione.

Le attività didattiche sono divertenti e i bambini hanno la massima libertà di provare un certo strumento, fare a cambio con i compagni, provare qualcosa di diverso e poi tornare sui propri passi, …

Questa particolarità ha una finalità molto importante: permettere ai bambini di valutare se si sentono a proprio agio con un determinato strumento, se può essere giusto per loro in base ai loro gusti e attitudini.

È la possibilità di fare una scelta consapevole, anche se magari non sarà quella definitiva. Un ottimo punto di partenza per arrivare al primo corso di strumento con le migliori opportunità di amare ciò che faranno e imparare a suonare senza stress.

Tale opportunità spesso non viene data ai bambini, a cui in molti casi viene imposto lo studio dello strumento preferito dai genitori (o di quello disponibile al corso) senza tener conto delle loro reali attitudini e preferenze.

Però può essere determinante per il rapporto che avranno con la musica in futuro, per la loro motivazione e anche per l’autostima.

Per me, ad esempio, il violino non è stata una libera scelta.

Ha un suono meraviglioso che mi ha conquistata ma ti confesso che il rapporto con lo strumento è stato difficile, tormentato. Anzi, all’inizio è stato una vera tortura.

Era scomodissimo da suonare, pesante, non riuscivo a mantenere la posizione né a muovere l’archetto nel modo giusto. Quando venivo ripresa per questo mi sentivo mortificata, non all’altezza, piena di vergogna. Se non avessi avuto una fortissima motivazione personale, avrei abbandonato il corso come ho visto fare a tanti allievi del conservatorio.

Nella didattica tradizionale, succede troppo spesso che i bambini si sentano incapaci e demotivati perché hanno tra le mani uno strumento che non li appassiona e con cui non riescono ad interagire con fluidità.

A livello motorio, suonare un violino è molto diverso dal suonare un flauto o una batteria o la chitarra o l’oboe. Certi strumenti richiedono un impegno fisico maggiore, altri l’uso coordinato di mani e fiato, …

Se diamo ai bambini la possibilità di scoprire qual è lo strumento adatto a loro, fare musica diventa una gioia vera e anche le difficoltà si superano con il sorriso.

Bambini che suonano i tubi sonori

Le basi per imparare a suonare senza ansia

Molti strumenti come il violino ma anche il pianoforte o la batteria prevedono che le mani si muovano in modo indipendente sullo strumento per produrre la linea ritmica e melodica.

Per riuscirci, chi suona deve avere una motricità fine ben sviluppata, un’ottima coordinazione mano-cervello e una consapevolezza dell’autonomia spaziale che nella didattica tradizionale viene data per scontata anche se non lo è.

Nei corsi di musica Gordon per bambini di 5-6 anni si lavora su questi aspetti, consolidando la coordinazione tra respiro, movimento e voce con attività ludico-didattiche di gruppo che permettono ai bambini di mettersi alla prova e sviluppare le loro capacità con meno fatica.

La dimensione del gruppo è fondamentale perché moltiplica il potenziale di apprendimento. I bambini di quest’età imparano anche osservando i compagni e le compagne, confrontando le diverse risposte musicali e applicando strategie diverse per riuscire a svolgere un esercizio.

Non solo: permette ai bambini di sperimentare l’armonia musicale, di capire davvero cosa significa suonare insieme e la magia che si sprigiona quando tutti vanno a tempo.

A differenza dei corsi per i piccolissimi, dove ci si concentra sull’acculturazione musicale, nelle classi di preparazione l’attività didattica è più strutturata ma mantiene una forte componente ludica, per aiutare i bambini ad imparare nelle modalità più adatte a loro.

  • I bambini scoprono la gamma degli strumenti musicale in modo empirico, iniziando a suonare canti e melodie studiati apposta per essere trasportati facilmente sullo strumento.
  • I canti non sono più presentati con le sillabe neutre pam-pam ma hanno parole, per aiutare la memorizzazione.
  • I brani musicali proposti sono sviluppati per aiutare i bambini ad appropriarsi dei macro-concetti chiave della nostra cultura musicale di riferimento: la melodia in scala maggiore e minore, e il ritmo in tempo binario e ternario.

Nei corsi per bambini di 5-6 anni, le parole iniziano ad entrare nella lezione anche in una modalità più adulta.

I bambini di questa età sono curiosissimi, si fanno domande più articolate sui contenuti musicali, vogliono sapere e conoscere.

È la fase dei mille perché e il compito dell’insegnante è rispondere, soddisfacendo e stimolando questa curiosità, sempre senza giudizio e senza pretendere risposte stereotipate dal bambino ma lasciandolo libero di esplorare nei suoi tempi.

Queste domande che a molti genitori sembrano noia sono un segno rivelatore della crescita del bambino. Quando un bambino fa domande o chiede con impazienza “cosa facciamo dopo questo” ci sta dicendo che è pronto per imparare cose nuove o più complesse.

In altre parole, che è pronto ad entrare nella sua prima classe di strumento musicale sentendosi fiducioso e tranquillo, sicuro di sé e delle proprie capacità.

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Erica Nastasia

Erica Nastasia

Mi chiamo Erica e sono un’insegnante di musica freelance. Nel mio spazio musicale che si trova a Magenta, in provincia di Milano, ho scelto di offrire corsi di musica per bambini. Aiuto i piccoli ad apprendere la musica in modo naturale, divertente e consapevole, attraverso un approccio in cui l’adulto è il primo modello di musica e il bambino apprende all’interno di una relazione. Scopri di più…

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